sabato 18 settembre 2010

11 Settembre 2010 - AMP Portofino - Mezza notturna al Faro

Per questo giorno, triste per gli eventi che ricorda, ci eravamo preparati accuratamente per un tuffo davvero "serio" su un relitto poco frequentato ma molto interessante, tant'è vero che non abbiamo trovato info con foto o video in internet, ma solo notizie storiche circa l'affondamento e gli eventi relativi. Sapevamo che la settimana prima qualcuno lo aveva visitato e pedagnato, quindi coordinate alla mano siamo andati a cercarlo ma purtroppo la mareggiata, qualche giorno prima, lo aveva strappato e quindi siamo stati costretti a rimandare questa immersione, per ora! Il nostro imbarco era l'ultimo della giornata e gira e rigira si son fatte quasi le 19:00, avevamo gas per un tuffo profondo e per non tornare a casa asciutti abbiamo optato per "Il Faro". Qui la prima difficoltà è stata la corrente che stratificata dalla superficie fino ai -6 mt ci ha messo duramente alla prova. Abbiamo sudato le famose sette camicie per raggiungere la boa dall'imbarcazione e con gli occhi di fuori siamo scesi alla base della catenaria e lì ci siamo concessi qualche attimo di tregua per recuperare il controllo della respirazione, poi giù nel blu mentre fuori cominciavano a calare le tenebre. Anche se non era il nostro programma, questa immersione, 122' e p.max -70, ci è piaciuta tantissimo, io ho testato qui il mio nuovo super-wide e la nuova pulsantiera dedicata alla mia Sony, finalmente dopo 3 anni ho il controllo della telecamera, meglio tardi che mai! Mi hanno detto Ciro e Davide che quando siamo scesi avevamo accanto un branchetto di barracuda da una parte e di saraghi dall'altra, io non li ho visti, ma loro non hanno visto quello che poi in deco a -6 ho visto io. Ero alla catenaria vincolato con la joinline tesa come una corda di violino dalla corrente, nel buio seguivo le torce dei mie compagni che a pochi metri da me, in parete, sfruttavano la quota deco al riparo dalla corrente per sbirciare tra gli anfratti. Ero mitragliato ed incantato dai riflessi luminescenti del plancton che al passaggio del fascio di luce del faro, sembravano micro led, quando ho avuto la sensazione di non essere più solo. Alla mia destra un branchetto di ricciole di discrete dimensioni, nuotando controcorrente, mi ha lentamente affiancato, per nulla intimorito dalla mia presenza poichè col rebreather non faccio rumore. Mentre riorganizzavo la tele nella speranza di non perdere questa occasione, le seguivo con gli occhi, hanno fatto due giri intorno a me poi incuriosite dalla luce dell'illuminatore si sono avvicinate ulteriormente per poi proseguire per la loro direzione. Ho provato un'emozione indescrivibile che mi ha ampiamente ripagato della delusione per il cambio programma ma anche della fatica per l'impegno fisico di questo tuffo. Premetto che il video è molto breve, 2'30", forse non vi piacerà, ma per me è stato ricco di emozioni.

Ciao

Primo

giovedì 16 settembre 2010

"In Aqua Veritas"

Devo un ringraziamento pubblico all'amico Davide Boschi. Chi è Davide? Un sub che ha deciso di scrivere un libro per raccontare le Sue avventure in giro per il mondo. Un sub, quindi una persona con cui abbiamo in comune la passione di andar sott'acqua per vedere e scoprire con occhio attento, preparato e critico. Quello che colpisce nei Suoi racconti è il modo di scrivere senza fronzoli, dando acqua all'acqua e pane al pane, come pensa scrive, ma l'incredibile è che anche senza l'ausilio di immagini riesce a farti rivivere il momento in prima persona e le immagini che riesce a materializzare nella tua mente sono ricche di colori, sono vive. Io ho "divorato" questo "libricino" come lo definisce lo stesso autore, ma la fame non mi è passata!
Bravo Davide. Potrete prenotare od acquistare quest'opera presso la vostra libreria od edicola di fiducia o direttamente dall'autore. Mi raccomando, non perdetevela e buona lettura.

lunedì 6 settembre 2010

2010.09.01 Il relitto dell'UJ 2216 "EROS-KT"

Finalmente, dopo aver rimandato molte volte l'immersione sul KT per svariati motivi, ci siamo riusciti! Dato il giorno feriale, eravamo solo Davide ed io e grazie al Diving MASSUB ( http://www.massub.com/ )che ci ha portati sul sito anche se solo in due, abbiamo messo nel paniere anche questo relitto. La visibilità, come al solito variabile da momento a momento, non era all'altezza di quella trovata negli ultimi tuffi, in compenso assenza totale di corrente. Il relitto va dai -45 ai -60 mt, lungo circa 50 mt, gli manca totalmente la parte poppiera distrutta dalla violenta deflagrazione successiva al siluro che ha centrato la stiva delle munizioni. Per gli interessati all'aspetto tecnico/storico del KT Vi consiglio di leggere le info sul sito http://www.relitti.it/
Avevamo pianificato un tuffo tranquillo sui 40 minuti di fondo e con un tempo totale di circa 100 minuti e così è stato. Ci siamo veramente divertiti e spero di tornarci presto per fare delle riprese migliori di quelle che ho realizzato questa volta, si lo so dico sempre così ma...:-)

A presto

Primo.

2010.09.01 Il relitto UJ 2216 "EROS-KT" from Primo Valentini on Vimeo.

sabato 17 luglio 2010

Il Cannone del Caboto - 10.07.2010

Ci era piaciuto molto questo relitto e ci siamo tornati sperando di ritrovare le ottime condizioni di visibilità che avevano caratterizzato le immersioni precedenti ma probabilmente a causa di uno strascico recente, tant'è vero che si nota anche una rete nuova sotto l'ancora di destra, che la settimana prima non c'era, ci siamo soffermati nella zona del cannone, dove probabilmente una leggera correntella aveva favorito la visibilità. Il tagliamare, le due maestose ancore, il cannone ancora lì in atteggiamento difensivo, i giochi di luce, la sospensione stratificata, la notevole incrostazione, rendono affascinante l'immersione su questo relitto. Guardate i video realizzati di recente qui e fatemi sapere!

venerdì 18 giugno 2010

Relitto Motonave Gino Scardigli - 13/06/2010



FINALMENTE!!!

Eh, si, perchè da anni sentivamo parlare di questo benedetto relitto, che tutti disdegnano in quanto post-bellico, senza armamenti, con scarso interesse storico e che oltretutto il 99% delle volte è immerso in un torbido impenetrabile, con visibilità di 30 centimetri, della serie... dov'è..... dovèè..?? TUMPH .. eccolo, c'ho sbattuto il cranio!..

Avevamo tentato qualche settimana fa.. ed abbiamo per l'appunto abortito l'immersione perchè seppur pedagnati a 2 metri scarsi dal relitto, non siamo riusciti a vederlo, abbiamo preso la direzione sbagliata, legandoci con il reel alla cima di risalita, e quindi siamo tornati indietro. In risalita poi abbiamo visto, a 56 metri, le reti che svettavano dal fumaiolo.. a 3 pinnate da noi ..!!

Spero di aver reso l'idea ..

Ma chi è questo benedetto "Gino Scardigli"??

Prendo spunto dal sito degli scopritori ( http://www.aletek.it/ ) di questo relitto, che è stato ritrovato nel 2004, per descrivervi le origini e la storia dell'affondamento di questa motonave, varata col nome di ELJO ed affondata la notte del 30 Settembre 1966 nelle acque davanti a Livorno, a poca distanza dalle secche della meloria.




Nella notte tra il 30 settembre ed il 1 ottobre del 1966, salpata da Porto Empedocle, con a bordo 580 ton. di salgemma e 30 di merci varie (tra cui alcuni cingoli per uso civile), si trovava all'altezza dell'Isola di Gorgona a 10 miglia da Livorno e stava navigando un mare forza 4 sotto un fitta pioggia, in direzione di Savona.

Erano le 4:15 quando il nostromo registrava un improvviso sbandamento verso sinistra dell'unità, dava l'allarme e richiamava così in coperta tutti gli uomini dell'equipaggio. Il comandante, vista la grave situazione, ordinava di dirigere immediatamente verso il Porto di Livorno e chiamando soccorsi con il radio-telefono.

La Capitaneria di Porto inviava due rimorchiatori nel tentativo di soccorrere nave ed equipaggio.
Intorno alle 6:00, dopo circa due ore di agonia il motore della Scardigli si arrestava vanificando l'estremo tentativo di raggiungere le "Secche della Meloria" per incagliarsi. L'ordine del comandante di abbandonare la nave giungeva in tempo per salvare gli otto uomini dell'equipaggio mentre la Scardigli si rovesciava inabissandosi.








L'IMMERSIONE:

Confidando in una intera settimana di scirocco teso, che in questa zona dovrebbe ripulire le acque profonde, e nel giorno di immersione programmato, ovvero Domenica, lontano dalle ultime battute di pesca a strascico, abbiamo programmato una immersione di 30 minuti circa alla profondità del relitto, che và da 59 metri a 67 metri sotto la poppa.

Di prima mattina ci troviamo al diving Accademia Blu del nostro amico Maurizio Di Fiore, carichi di bombolame assortito e videocamera HD (incluso Primo col suo Reb ipermodificato Azimuth AF)!

Arriviamo sul punto, c'è un pò di corrente in superfice e l'acqua non è limpidissima, ma abbiamo visto di peggio. Scandagliando scandagliando, troviamo un rialzo netto e lanciamo il pedagno che fila via dritto e veloce. Attacchiamo la boa e cominciamo la vestizione col gommone alla deriva.

Una volta pronti, Simone che guida il gommone e ci dà un ottima assistenza in superfice si riavvicina alla boa del pedagno e al suo via scendiamo contremporaneamente in acqua.

Controllo di routine e... VIA!

La sorpresa giunti sul fondo è stata enorme .. LIMPIDO!! almeno 15 metri di visibilità!

La prima sensazione che ci pervade è quella di trovarsi in un luogo che, sebbene già conosciuto ed esplorato, è stato visitato molto poco e soprattutto, crediamo che come si è rivelato ai nostri occhi, non l'abbia mai fatto prima d'ora con nessuno.

Vi lascio giudicare dal video!

2010.06.13 Il relitto del Cargo Gino Scardigli from Primo Valentini on Vimeo.




Dopo circa 29 minuti di fondo, rimuovo personalmente il pedagno dalla fiancata del relitto e cominciamo una lenta decompressione che ci porterà fuori dall'acqua in 104 minuti di runtime totale, utilizzando sul fondo un bibo 12+12 ed una stage 7 litri di trimix 17/40 ed in decompressione un nitrox 32 da 40 metri ed un nitrox 80 da 10 metri.


Tirando le somme, a noi questo relittino c'è proprio piaciuto!! Ci ha emozionato la sensazione di privilegio di essere li con quella visibilità miracolosa per essere sul fango limaccioso e sulle tracce dei pescatori a strascico.

Ci hanno emozionato (ed impaurito, pensando al rischio che comportano quando non ci si vede un palmo dal naso) le reti incastrate sul fumaiolo che svettano verso l'alto..

E non dimentichiamoci che è un ottima palestra, che si può girare tutto in 25-30 minuti con calma, che dista solo 6 miglia (di mare) da casa mia :-) :-)


A presto con le prossime immersioni, e complimenti a Primo per gli ottimi risultati che stà ottenendo con la videocamera!

Ciao, Ciro


PS: Per le foto e la ricostruzione storica si ringrazia Aletek.it, relitti.it, http://www.xs4all.nl/~beejee/1950/ELJO-15-08-05.htm



Per immergersi su questo relitto: http://www.accademiablu.net/

giovedì 3 giugno 2010

Il Relitto del Piroscafo Caboto - La Prua - 02.06.2010

Baciati dalla fortuna, ci hanno detto così, è raro trovare questa visibilità per due volte di seguito. Ben venga una volta tanto!!! Altro bel tuffo sul Caboto. Ciro, Davide, Maurizio ed io, ci siamo propio divertiti. In effeti la visibilità era un pò variabile a causa di una leggera correntella, ma nella zona che più ci interessava era OK. La logistica è stata perfettamente organizzata dal Diving Sharky Divers di San Vincenzo, dove abbiamo trovato tanta professionalità ed ospitalità, pensate che il relitto non era pedagnato e lo hanno fatto prima di farci scendere per darci tutta la sicurezza che serve in questo tipo di immersioni impegnative. Tutto OK anche per l'aspetto tecnico.

Primo

Il Relitto del Piroscafo Caboto - La Prua - 02.06.2010.

martedì 1 giugno 2010

Il Relitto del Piroscafo Caboto - La Poppa - 23.05.2010

Dopo quasi un anno e mezzo, torno a proporVi un mio nuovo video, girato sul Caboto con Ciro e Davide. Ovviamente non aggiungo altro su questo tuffo che Ciro ha descritto molto bene nel post precedente. Finalmente ho raggiunto un buon affiatamento col mio reb e posso ridedicarmi alla telecamera. Purtroppo, problemi tecnici della stessa e di "testa" non mi hanno permesso di operare al meglio. Infatti mi sono dimenticato di alcune regolazioni preliminari, come il bilanciamento del bianco, le impostazioni della messa a fuoco sbagliate hanno dato origine a continue sfocature, il pulsante REC si è bloccato in REC per tutta l'immersione fino a fine nastro, il comando tele/wide bloccato a metà, un galleggiante si è allagato...ma che volevo di più?!!! ma alla fine, caparbiamente, ho portato qualcosa a casa. Qui c'è quello che ho potuto salvare da 1 ora di nastro continuo, chi fà video capisce! Comunque parte dei problemi hard li ho già risolti e son pronto per il prossimo tuffo.

Il Relitto del Piroscafo "Caboto" - 23.05.2010.


Primo

martedì 25 maggio 2010

Anteprima: Il Piroscafo CABOTO 23-05-2010

Da quando abbiamo cominciato ad affrontare immersioni avanzate, abbiamo sempre guardato ai relitti della zona di San Vincenzo come una meta da raggiungere.

Dopo qualche anno di divertimento, apprendimento, buona compagnia.. affiatamento.. finalmente siamo riusciti, non senza problemi logistici ed organizzativi, a fare un tuffo sul Piroscafo CABOTO.

La Caboto fu affondata il 22 dicembre 1917 dall’U-boat UB49 mentre era in navigazione da Calcutta a Genova, proprio davanti la costa di S. Vincenzo.

La Nave fu varata nel giugno del 1905, completata il 29 novembre e il 22 dicembre dello stesso anno compi’ il viaggio inaugurale sulla rotta Venezia Calcutta. La nave era di 4506 tsl ridotte successivamente a 4418. Aveva un motore Richardsons, Westgart & Co. a triplice espansione da 8167 CV; nel 1916 venne requisita; il 2 novembre 1917 ricevette una visita ispettiva a Calcutta dove, al comando di Augusto Pellegrini, riprese il suo ultimo viaggio verso l’Italia.

Quando fu attaccata dall’UB-49 era in convoglio scortato dalla torpediniera 54 AS e dalla vedetta G32. Vi fu una sola vittima fra l’equipaggio. La sorte volle che esattamente il 7 febbraio del 1918 lo stesso sommergibile affondasse la G32 mentre si trovava nella stessa zona in un convoglio con la vedetta Vortice, 3 piroscafi e 2 MAS.






L'immersione infine viene programmata per domenica scorsa, 23 Maggio, al centro sub Cecina. Saremo esclusivamente noi del GSD Team, Io, Davide e Primo, che per l'occasione, dopo innumerevoli test e riconfigurazioni, è finalmednte pronto a riportare in acqua la sua stupenda telecamera HD.

E' noto come la zona di San Vincenzo sia particolarmente critica per la visibilità, infatti praticamente sempre, ci viene riportato, la visibilità è intorno ai 2-3 metri a causa del fondo limaccioso e delle correnti da nord che sporcano, oltre ai soliti "amici" pescherecci che strascicano continuamente intorno ai relitti della zona.

Siamo comunque fiduciosi perchè la settimana è trascorsa con costante brezza da sud-est, che dovrebbe schiarire l'acqua. La giornata è delle migliori, soleggiata e con mare piatto. Arrivati al diving scarichiamo la macchina di Primo ..... sembra che l'attrezzatura sia per 10 sub!!! invece siamo in tre! Quando il gommone rientra dalla precedente uscita la nostra attrezzatura è già disposta in ordine sul molo, carichiamo e in 10 minuti siamo già in uscita dal porticciolo.



In circa 25 minuti di navigazione spedita arriviamo sulla verticale del relitto .... niente pedagno fisso ... acqua verdastra... Dino del diving ci ha detto che il giorno precedente sull'Impavido c'era una corrente folle ... ok, cominciamo bene!

Dino con la sua esperienza trova subito il relitto sullo scandaglio e dirige il lancio del pedagno mobile, che alla prima viene lanciato, sempre secondo Dino, sulla coperta del relitto. Il gommone resta alla deriva per permetterci di vestirci e prepararci, due stage indossate sul gommone, via in acqua, prendiamo telecamera e terza stage ... Primo controlla il Reb .. tutto ok! Ci avviciniamo al pedagno e ...... giù!

Dopo i primi 7-8 metri il verde lascia il posto ad un bel blu intenso ... meno male penso tra me e me ... continua la discesa veloce, lungo il misero cordino da 6 mm del pedagno che onestamente non infonde il massimo della sicurezza..! Ancora una volta.. sui 40 metri... compare uno strato di acqua verdastra e opaca... eccoci, ci siamo! Non si vede un mazza! ... 50 metri .... schiarisce .... 55 metri.... NOOO! ECCOLO! ...



L'acqua sotto i 55 metri ci ha regalato una tale limpidezza da permetterci di vedere bene il relitto, che giace su un fondale di 78 metri e si alza fino a 65 metri sulle strutture piu alte, mentre ci planavamo sopra... piu unico che raro!


Il pedagno è arrivato accanto alla struttura rialzata di poppa, ad un terzo di lunghezza della nave. Nei 25 minuti di fondo programmati (se ci fosse stato il nostro "master instructor, comandante, patrono nonchè mentore" Maurizio Bertini, in coppia con Primo, io e Davide avremmo programmato 30-33 minuti di fondo) sarebbe stato difficile raggiungere la prua, dove si trova un cannone e le ancore ancora nell'occhio di cubia.

Decidiamo perciò, anche in base alla stupenda visibilità trovata, di visitare la parte di poppa, solitamente molto torba e rischiosa a causa delle reti presenti. Dino ci dirà poi che in pochi hanno avuto occasione di visitare quella zona. Dieci secondi per legare la cima del pedagno ad una struttura del relitto, in modo che non si sposti, e poi proseguiamo.


Constatiamo anche il colpo di "fortuna" avuto nel trovare totale assenza di corrente! Incredibile! La nave, che giace sul fondo da 93 anni, è oramai completamente rivestita da una rigogliosa fauna bentonica... concrezionata da ostriche, enormi spugne, spirografi e chi più ne ha piu ne metta... le nuvole di anthias danzano intorno alle lamiere ad indicarci chiaramente.... che quella oramai è casa loro e noi siamo gli ospiti indiscreti!



Arriviamo alla poppa e ci caliamo alla profondità massima di 78 metri, qui l'acqua si intorbidisce per la vicinanza del fondo, ma distinguiamo chiaramente le lamiere contorte per l'impatto col fondo, le reti che fanno vela dalla balaustra di poppa verso il fondo, e ciò che resta del timone. Rapido cambio di posizione delle stage (finora io e Davide abbiamo respirato da un 7 litri di mix di fondo, per poi passare al bibo 12+12) mentre riguadagnamo quote piu "tranquille".

Risaliamo lungo la murata di sinistra e torniamo sul ponte, ripercorrendolo verso il "cassero" di poppa. Sorpassiamo bighi di carico e maniche a vento, strutture oramai poco riconoscibili... una buca che sembra essere una stiva.. e ci riavviciniamo alla murata di dritta, usciamo fuori dalla fiancata e scendiamo fino a dei grossi squarci, che presumo essere i punti di impatto dei siluri che hanno causato l'affondamento.




Non resisto alla tentazione di infilarmi un pezzetto dentro uno dei passaggi, scorgo lamiere contorte, scalette e un grongo di medie dimensioni che fa capolino nel buio.... ma le mie bolle stanno facendo smuovere il sedimento dal soffitto e la situazione si fa torba, meglio fare retromarcia, ancora non mi sento così sicuro da azzardare una penetrazione importante.


Siamo di nuovo al pedagno, siamo al ventesimo minuto di fondo, decicidiamo quindi di non allontanarci troppo e fare un giro sulla struttura rialzata che abbiamo li accanto. Saliti sopra di questa vi troviamo un grosso foro, che credo essere una specie di lucernario per i ponti sottocoperta, da cui si dovrebbe arrivare alla sala macchine. Illuminando all'interno si intravedono strutture non definite molto piu in basso, ma visto che il tempo volge al termine decido per non entrare... sarà per la prossima!


Riguadagnamo il pedagno, lo liberiamo dal relitto e lasciamo il peso libero di scorrere sulla sabbia .


Da qui comincerà una lenta risalita, per una decompressione accumulata di circa 75 minuti, intorno al cimino del pedagno che viene trascinato liberamente dalla corrente, col gommone di Dino che ci segue sopra le nostre teste.


La decompressione viene ultimata senza nessun problema ed al 107' siamo fuori... ci resta nell'animo l'emozione della prima visita ad un piroscafo tanto imponente (si, ok.. l'Haven è immensa.. ma niente a che vedere con un relitto del '17 a queste profondità!)... il senso di "squadra" che ne esce notevolmente rafforzato, la voglia di continuare ad esplorare questo mondo riservato a pochi ...


Questo è il percorso che abbiamo seguito sulla poppa del relitto ed il profilo dell'immersione:





Le immagini di questo post sono fermo-immagine estratti dalle riprese effettuate da Primo. Il prossimo week-end torneremo sul relitto, sperando in una visibilità altrettanto favorevole, per ultimare le riprese sulla parte di prua, con cannone, ancore, tagliamare e cassero di comando, per poi pubblicare un video completo ed accurato.

A presto quindi, con il mare nel cuore...!

Ciro.

NB: Per le foto storiche e la descrizione storica del Caboto si ringrazia http://www.gravitazero.org

venerdì 21 maggio 2010

cave diving clafuria

Notturna:Io Vittorio...Visibilità a più che accettabile...direnzione....TOP SECRET... Vari anfiteatri e grotte e ci siamo sbizzarriti a fare prove speleo!!!
L'affinità cresce...Ora riusciamo quasi a capirci quando ci chiediamo l'aria...Comunicazione con le torce accettabile...
Comunque CALAFURIA SEMPLICEMENTE STUPENDA!!
Ottima palestra per:NAVIGAZIONE
NOTTURNE
CONSAPEVOLEZZA DELLA SCORTA D'ARIA
GROTTICINE E ANFRATTI PER IMPARARE AD AFFINARE L'ASSETTO
UN MONDO DA SCOPRIRE PER GLI APPASSIONA DI BIOLOGIA
DA 0 A 40 MT...COSA CHIEDERE DI PIU'?!!

ENRICO (il lungo)

giovedì 6 maggio 2010

perchè Vittorio...

...Perchè Vittorio ARCHIMEDE (non poteva esserci soprannome più azzeccato) alle 18 mi chiama appena il tempo cessa di piovere dicendomi che se volevo potevamo andare a calafuria.
In men che non si dica eravamo a Livorno a cambiarci sotto la tettoia del bar di calafuria con una pioggia battente.
Comunque contro tutto e tutti ci siamo tuffati e il mare di calafuria ci ha regalato un immersione fantastica.
10 mt di visibilità,e tantissimi abitanti pronti ad aspettarci per salutare la nostra intrusione.
Corvine,polpessa,corallo,flabelline...insomma qualunque cosa si potesse vedere,l'abbiamo vista!!!

Allora grazie Vittorio,grazie Calafuria,grazie mare per averci regalato in una serata che non prometteva nulla di buono, una fantastica ed avvincente immersione.

Enrico(il lungo)

mercoledì 28 aprile 2010

Master Scuba Diver Trainer..261467

...Rimane difficile scrivere di me...Ma l'evento è troppo importante per non essere pubblicato.



Dopo due anni di studi intensi,soldi,difficoltà e soddisfazioni, sono finalmente riuscito a coronare il mio sogno.

Sono diventato istruttore PADI,istruttore di specialità e membro della didattica tecnica in fortissima espansione in Italia (ma tra le più riconosciute al mondo) DSAT!!!



Scrivo pubblicamente non per lodarmi ma perchè con l'occasione voglio ringraziare tutti i membri del team che condividendo la passione per il mare mi sono stati vicino accompagnandomi in questo lungo cammino.

Ringrazio il grande capo Primo,capace di trasmettermi la voglia di migliorare sempre (come ha fatto e sta facendo lui)....

Il mio compagno di "MERENDE" Davide (davidino) stacanovista del mare..Non ha mai mollato spingendomi in acqua anche quando il mare era impraticabile per tutti...MA NON PER LUI.
Mi è sempre stato vicino, chiamandomi e comunicandomi i progressi e le avventure fatte anche quando ero a mille chilometri di distanza..facendomi sentire parte di tutto...

Ciro..genio e sregolatezza tipica di quelli della sua età ma sempre comunque un grande appassionato e profesionista.

Cosa farò ora...Bhè sicuramente mi godrò il mare senza l'assillo di esami...
Poi comincerò a fare quello che qualche anno fà ha fatto una bravissima istruttrice (Emma Duston) con me...

Trasferire l'immensa passione a chi come me avrà voglia di scoprire e chiedersi:



"COSA CI SARA' LA SOTTO"


Enrico (il lungo)

domenica 25 aprile 2010

Nasim...24.04.2010

...abbiamo passato tutta la settimana a studiare dove andare sabato. Un tuffo che ci soddisfacesse, ma tutto remava contro, quasi quasi avevamo perso la speranza di immergerci. Venerdì pomeriggio ci chiama il "Berto" che ci offre la possibilità del Nasim, ci sono ancora 4 posti liberi, prendere o lasciare. Ciro, Davide e Maurizio Bertini (istr. IANTD TX IPOSSICO) sono pronti, io verifico la possibilità di regolare il mio reb per la quota, inferiore a quella prevista, di questo tuffo con i gas già caricati e confermo in extremis. Arriviamo all'imbarco a Porto Ercole in ritardo, ovviamente, gli altri 7 sub sono già vestiti, scarichiamo frettolosamente, chiediamo venia, guardo il gommone "gabinato", cerco di contare le bombole sbalordito, mi fermo ad una trentina, con le nostre si passa la quarantina, + quelle di bordo, + 2 reb, mai visto un carico così. I due motori da 225CV ci portano a Giannutri in circa 1/2 ora con onda da circa 1 mt, senza indugi. Sul sito siamo sottovento e quindi mare piatto! Un'altro mondo, per fortuna! Devo dire che ho visto tanta professionalità da parte di tutti, quando vedi gente che si muove con calma, senza apprensione, con educazione e gentilezza, ti senti più rilassato e tutto scorre meglio. In men che non si dica siamo in acqua, il ns gruppetto scivola giù coordinato e per noi che siamo abituati ai relitti Liguri, ci siamo meravigliati della luminosità ai quasi -60 ed anche della visibilità, in questo periodo, successivamente ci hanno detto che a cose normali il relitto si vede quasi tutto da prua a poppa, quindi oggi non era un granchè. Ho fatto qualche scatto che Vi propongo, sicuramente suggestivi per l'ambiente più che per la qualità. Il ns gruppo composto da 4 sub: Maurizio (istr.IANTD, Acquasub di Massarosa); Ciro e Davide(sotto esame) e Primo (GSDTeam), ringrazia Simone dell' Argentario Divers, col Suo staff (www.argentariodivers.it) per il supporto logistico datoci, con l'augurio di rivederci presto.

...alcune foto "talis qualis" al volo!





























martedì 20 aprile 2010

Bolzaneto...17.04.2010

..poco da dire sull'immersione di oggi, le solite condizioni di nebbia, scarsa visibilità ma ottime per le prove tecniche che avevamo in programma. Maurizio ed io dobbiamo ringraziare Ivano, alias "Lisca di Pesce", per la professionalità e la Sua naturale simpatia. Tantissimi complimenti ad Ivano anche per la nuova sede e per l'ospitalità, che ha sempre avuto, ma oggi è stata speciale, grazie ed a presto. Le prove di oggi per Maurizio, ben allenato, un consumo bassissimo e grande soddisfazione per il nuovo VR3. Per me, col mio solito reb, nuovo allenamento con sei mix alla ricerca della configurazione "perfetta", che non troverò mai! Tanto per non perdere "il vizio" documento con alcuni scatti.

















2010.04.17 Giochi di luce nell'occhio del Bolzaneto

Giornata climaticamente perfetta fuori dall'acqua ma sotto!!!
Avevo scartato queste foto perchè "impossibili" da mostrare, però volevo ricordare in qualche modo la ns prima uscita da Ivano dopo l'inaugurazione della nuova sede del Diving Lisca di Pesce, come fare? La visibilità sul relitto era praticamente di 1..2 mt al max, mi son detto "non sempre le immagini servono a rendere quello che si prova in quel preciso momento, spero che il lettore percepisca di più le ns emozioni" non so se ci sarò riuscito, ma a Maurizio e me, immersione in coppia solitaria, è piaciuta tantissimo!
Ho giocato un pò con le luci ma niente effetti speciali!!!

martedì 9 marzo 2010

QUALCOSA...

...di "GROSSO" bolle in pentola ... e non è un'aragosta :-)!

A breve news in merito.

Saluti a tutti, Ciro!

mercoledì 17 febbraio 2010

...eppure siamo a Livorno!

In questo periodo di poca attività subacquea, ma di grandi preparativi, un amico mi ha proposto di montare un breve filmato utilizzando alcune riprese fatte nella ns zona preferita e cioè "Livorno". Mi sono rivisto quasi tutti i miei master a partire dal 2008 fino ai primi di quest'anno ed ho selezionato alcuni spezzoni, anche inediti, poi ho coinvolto chi mi ha suggerito l'idea, un certo Maurizio Di Fiore (tanto per non fare nomi) e gli ho chiesto di partecipare con qualcuna delle Sue splendide foto e questo video ne è il risultato. Ringrazio Maurizio, dell'Accademia Blu D.C. il ns diving che non ci abbandona mai, come ben dice Enrico, per avermi concesso l'uso di queste foto. Sono immagini dei ns fondali Livornesi, quelli che bazzichiamo da Calafuria alla Gorgona, quelli dove ho cominciato a fare subacquea 45 anni fa :-( Naturalmente sono un piccolo assaggio, è impossibile mostrare tutte le meraviglie di questa zona, anche perchè non le abbiamo ancora scoperte tutte! Spero che Vi piaccia, buona visione.

..eppure siamo a Livorno!.

mercoledì 27 gennaio 2010

....

...A volte non servono molte parole...

...ma pochi e fidati amici...
...La voglia di stare insieme...
...Il mare che non manca mai...
...La passione che ci contraddistingue...

Enrico (il lungo)


Il nostro diving che non ci abbandona mai




...Amici...



Secchina...









Primo





Davide





Ciro


Io...