Per questo giorno, triste per gli eventi che ricorda, ci eravamo preparati accuratamente per un tuffo davvero "serio" su un relitto poco frequentato ma molto interessante, tant'è vero che non abbiamo trovato info con foto o video in internet, ma solo notizie storiche circa l'affondamento e gli eventi relativi. Sapevamo che la settimana prima qualcuno lo aveva visitato e pedagnato, quindi coordinate alla mano siamo andati a cercarlo ma purtroppo la mareggiata, qualche giorno prima, lo aveva strappato e quindi siamo stati costretti a rimandare questa immersione, per ora! Il nostro imbarco era l'ultimo della giornata e gira e rigira si son fatte quasi le 19:00, avevamo gas per un tuffo profondo e per non tornare a casa asciutti abbiamo optato per "Il Faro". Qui la prima difficoltà è stata la corrente che stratificata dalla superficie fino ai -6 mt ci ha messo duramente alla prova. Abbiamo sudato le famose sette camicie per raggiungere la boa dall'imbarcazione e con gli occhi di fuori siamo scesi alla base della catenaria e lì ci siamo concessi qualche attimo di tregua per recuperare il controllo della respirazione, poi giù nel blu mentre fuori cominciavano a calare le tenebre. Anche se non era il nostro programma, questa immersione, 122' e p.max -70, ci è piaciuta tantissimo, io ho testato qui il mio nuovo super-wide e la nuova pulsantiera dedicata alla mia Sony, finalmente dopo 3 anni ho il controllo della telecamera, meglio tardi che mai! Mi hanno detto Ciro e Davide che quando siamo scesi avevamo accanto un branchetto di barracuda da una parte e di saraghi dall'altra, io non li ho visti, ma loro non hanno visto quello che poi in deco a -6 ho visto io. Ero alla catenaria vincolato con la joinline tesa come una corda di violino dalla corrente, nel buio seguivo le torce dei mie compagni che a pochi metri da me, in parete, sfruttavano la quota deco al riparo dalla corrente per sbirciare tra gli anfratti. Ero mitragliato ed incantato dai riflessi luminescenti del plancton che al passaggio del fascio di luce del faro, sembravano micro led, quando ho avuto la sensazione di non essere più solo. Alla mia destra un branchetto di ricciole di discrete dimensioni, nuotando controcorrente, mi ha lentamente affiancato, per nulla intimorito dalla mia presenza poichè col rebreather non faccio rumore. Mentre riorganizzavo la tele nella speranza di non perdere questa occasione, le seguivo con gli occhi, hanno fatto due giri intorno a me poi incuriosite dalla luce dell'illuminatore si sono avvicinate ulteriormente per poi proseguire per la loro direzione. Ho provato un'emozione indescrivibile che mi ha ampiamente ripagato della delusione per il cambio programma ma anche della fatica per l'impegno fisico di questo tuffo. Premetto che il video è molto breve, 2'30", forse non vi piacerà, ma per me è stato ricco di emozioni.
Ciao
Primo
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6 commenti:
Bellissimo video Primo ...
Il Faro è sempre meraviglioso ma con il finale di ricciole è ... spettacolare
Un abbraccio
Caro Gavriol,
chissa perchè, ma quando scrivevo questo post mi sei venuto in mente Te...:-/
Salutissimi
sarà stata la musica...saranno state le immagini delle gorgonie...saranno state le ricciole...non lo so...so solo che mi sono commossa!!!
Semplicemente Grande Primo!
Grazie 1000 Ilaria,
allora vuol dire che ci sono riuscito a trasmetterle quelle sensazioni! Questo mi fà felice.
Un abbraccio
Primo da National Geographics complimenti davvero
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